Città Nuova

Alessandria


Alessandria

“Cittá Nuova” (progetto architettonico Prof. Léon Krier e Ing. Gabriele Tagliaventi) è il nome assegnato al progetto di recupero dell’area, nel cuore del quartiere Pista, un tempo occupata dalle officine dell’OLVA, storica azienda alessandrina.
Qui è stato edificato un quartiere urbano integrato secondo la tradizione della cittá storica piemontese, con la creazione di un sistema di spazi aperti trattati come piazze porticate. Se, da una parte, gli edifici sono caratterizzati da una chiara corrispondenza alla tipologia architettonica della cittá tradizionale – il “palazzo rinascimentale” con la corte passante verso il giardino interno, la casa a corte e la villa urbana – dall’altra si è dotato il complesso di un’impiantistica tecnologicamente avanzata.
Il progetto è stato affidato all’architetto lussemburghese Léon Krier, consulente personale del Principe Carlo d’Inghilterra e principale esponente del movimento “Rinascimento Urbano”, scuola internazionale da anni attiva in tema di pianificazione urbana responsabile, sviluppo a misura d’uomo e ricerca della qualitá nell’edilizia, per la rinascita della cittá. Il progetto, primo esempio italiano, è il frutto di una approfondita opera di analisi e rilettura del territorio cittadino, assunto come soggetto vivente di pianificazione e progettualità.
In questo senso l’inserimento di attività commerciali e terziarie all’interno di un polo a forte vocazione residenziale consente di ripensare le connessioni umane, geografico ambientali, di scambio e consumo della città, tenuto conto che l’asse di espansione urbanistica – presente e futura – è in direzione sud.

Il progetto di riconversione intende in tal modo conseguire un duplice risultato: dare un impulso alla vita di un quartiere come la “Pista”, ormai diventato periferico, ravvivando i rapporti con le dinamiche produttive della città e valorizzando l’importante identità storica di quest’area. Ulteriore scopo dell’operazione è quello di avviare anche ad Alessandria quel movimento di decentramento dei pubblici uffici e delle attività private dai centri storici ormai congestionati, creando così un tessuto urbano vivo ed armonico. Gli elementi caratteristici del nuovo quartiere sono gli spazi aperti trattati come piazze porticate in modo tale da riproporre uno dei caratteri fondamentali del paesaggio urbano della città storica e dell’urbanistica piemontese; l’utilizzazione di elementi architettonici desunti dallo studio delle tipologie tradizionali della città in modo tale da assicurare il mantenimento di una forte identità ambientale ed evitare il senso di estraniamento ed alienazione proprio di tante periferie moderne costruite secondo schemi e modelli di un internazionalismo astratto e privo di riferimenti alla realtà storica e culturale locale; la creazione di un complesso di edifici misti, in cui la presenza residenziale sia arricchita da negozi, botteghe, studi professionali, una nuova filiale bancaria in modo tale da garantire vitalità al quartiere ed innescare un’operazione di rinascimento urbano. Anche i parcheggi pubblico e privato sono resi omogenei al contesto del quartire, entrambi gli accessi sono trattati come elementi urbani significativi, con portali arricchiti dall’uso del bugnato per garantire la continuità del fronte urbano in adiacenza alle palazzine.